Anno nuovo, nome nuovo! Inizio il nuovo anno con la speranza di riuscire a trovare più tempo per dedicarmi a ciò che mi piace e con il buon proposito di mettere la mia personalità in tutto ciò che faccio, senza lasciarla mai da parte. Per questo motivo, con l'idea di rafforzare la mia identità, ho deciso di cambiare un po' questo mio spazio, iniziando per prima cosa dal nome. Volubile come una serie tv. Perché proprio questo? L'attività che più di tutte preferisco e mi rilassa è proprio guardare serie tv, comoda e al calduccio sul mio divano o nel mio letto, viaggiando con la fantasia e scoprendo sempre nuove storie, nuovi luoghi e nuovi personaggi. D'altra parte se voglio rendere questo spazio veramente mio non posso negare il fatto che mi lascio spesso distrarre da ciò che succede ogni giorno nella mia vita, dagli impegni di studio a quelli familiari, da tutte le scadenze che sempre incombono, dai problemi con gli amici e, ammettiamolo, mi faccio anche un po' prendere dalla pigrizia. Per questo motivo la visione dei miei programmi preferiti e delle mie serie preferite non riesce mai a essere costante, qualche volta mi faccio prendere così tanto che mi concentro su una cosa sola, altre volte non riesco a seguire di settimana in settimana e altre volte ancora sento il bisogno di rivedere qualcosa di già visto e sentirmi confortata immergendomi totalmente in un mondo che già mi è noto. Abbastanza incostante quindi, volubile. Un po' come le mie care serie tv, alcune più avvincenti, altre meno. Altre ancora che sono entrambe le cose, a tratti con una storia totalmente accattivante e un minuto dopo noiose e banali. E quindi: Volubile come una serie tv.
Introduco questa novità parlando di qualcosa di vecchio (in realtà non così tanto, dai), perché prima di procedere con serie nuove sento il bisogno di fare un bilancio, riportando un recap di quelle che principalmente hanno caratterizzato, più nel bene che nel male, il mio 2017. Sono ancora in tempo vero?
Solo sette episodi, da vedere uno dietro l'altro. HBO come sempre fa un ottimo lavoro, mettendo in scena una storia dove l'intrigo non è ben chiaro, non si sa bene dove si vuole andare a parare, ma nonostante questo si sente il bisogno di arrivare alla fine il prima possibile. Dobbiamo necessariamente scoprire chi viene ucciso e da chi, qual è il vero rapporto tra i personaggi, chi è cattivo e chi è buono, chi è il padre del piccolo Ziggy. Forse alcune delle risposte a queste domande diventano chiare allo spettatore troppo presto, ma nulla è mai certo fino alla fine e così l'incredulità tiene incollati allo schermo dal primo all'ultimo minuto. Ufficialmente rinnovato per una seconda stagione.
Consigliato: sì, in particolare agli appassionati del genere thriller.
Serie molto discussa per il delicato tema che affronta, è stata divorata da tutti in poco tempo, generando non poche controversie. Avevo già espresso la mia idea sui contenuti qui. Nel complesso non mi sono trovata pienamente d'accordo con chi ha affermato di aver visto la serie migliore degli ultimi anni, descrivendola come una serie che insegna molto sul bullismo e sulle sue conseguenze. Questa serie NON parla di bullismo, non solo almeno. Tredici parla di bullismo ma anche di violenza, di adolescenza, di omertà. Tutta una serie di cose che colpiscono a tal punto la protagonista da portarla a un gesto estremo, che io però riesco a giustificare solo in parte. Mi è piaciuto lo stile della narrazione, i tredici episodi corrispondenti alle tredici cassette registrate da Hannah, ma non mi è piaciuto come la storia a un certo punto cambia, prende una direzione totalmente inaspettata. Mi sono sentita tradita, non capivo più di cosa si stesse effettivamente parlando. Nonostante questo è una serie che porta a fare molte riflessioni sul nostro comportamento e su come questo influisce sulla vita e sulla mente degli altri, cosa che non dovremmo mai dimenticare.
Consigliato: nì, i più sensibili potrebbero impressionarsi.
Tanto amore per la saga letteraria nata dalla mente di Lemony Snicket (pseudonimo di Daniel Handler), da cui sono stati ispirati prima un film e poi la serie televisiva. Prima serie dell'anno, la prima stagione è costituita da 8 episodi che coprono i primi quattro libri della saga che vede i fratelli Baudelaire in fuga dal crudele Conte Olaf (interpretato dal meraviglioso Neal Patrick Harris), che vuole il loro denaro e che nasconde oscuri segreti. Devo dire che mi è piaciuta molto, la storia narrata nei libri è abbastanza rispettata e sono stati messi in scena molti più dettagli rispetto al film del 2004, che non fece molto scalpore tra chi non conosceva già la storia originale. L'inaspettato si trova nella colonna sonora, che comprende una serie di canzoni ispirate alle diverse situazioni in cui si trovano i ragazzi e che mettono allegria senza però annoiare (e il rischio c'era). Approvato. Ufficialmente rinnovata per una seconda stagione che sarà trasmessa a partire dal 30 Marzo.
Consigliata: sì, sia per i fan della saga che per i neofiti.
Stranger Things è la serie fenomeno degli ultimi anni, a ben dire aggiungerei, di cui avevo già discusso qui dopo aver visto la prima stagione. La semplicità e amabilità dei personaggi e la complessità e familiarità della storia hanno fatto innamorare gli spettatori di questa serie, soprattutto i più nostalgici. Gli anni '80 cercano di uscire fuori da ogni fotogramma, facendoti provare il desiderio di vivere in un periodo in cui per divertirsi bastava e poco e la fantasia sfrecciava nella mente dei ragazzi. Chi si avvicina a Stringer Things senza conoscerne la trama, resta stupito quando capisce che il mostro che si trova davanti non è l'alieno ET ma ben altro, qualcosa di molto più pericoloso e difficile da accettare. Il mio preferito: Dustin <3. Finale della seconda stagione: tante lacrime, non so cosa fare della mia vita in attesa del seguito.
Consigliato: assolutamente sì, senza se e senza ma.
Mi sono sempre piaciute le rappresentazioni in costume, sin da quando ero bambina. Per non parlare poi di quando si tratta della messa in scena di personaggi con vestiti dalle gonne larghe, in questo caso è solo tanto amore. Ma Victoria va oltre l'immagine e l'aspetto, descrivendo una delle figure femminili più imponenti della storia. Nella prima stagione vediamo una Victoria appena diciottenne che prende subito le redini della sua importante posizione, non lasciandosi intimorire da chi vorrebbe comandare al suo posto o da chi non la ritiene adatta al suo ruolo. Nella seconda stagione si vede invece una Victoria che si divide tra i suoi ruoli di regina, moglie e madre, lottando per non deludere né il popolo né il marito né i figli, ma presenziando sempre sulla scena con il suo carattere forte e unico. Victoria è una serie con una sceneggiatura ben scritta, che riesce a caratterizzare a dovere ogni personaggio così da capire subito la sua collocazione all'interno della storia. In attesa della terza stagione.
Consigliato: sì a chi piace il genere 'woman power', assolutamente sì a chi come me non può fare a meno di chiedersi se i fatti storici narrati siano veritieri o meno.
Altra serie di cui avevo già parlato qui, con molto piacere. Una delle più famose storie create dalla mente di Agatha Christie rappresentata in tre episodi. Dieci persone tra loro sconosciute si ritrovano in una casa su un'isola misteriosa, invitati dai misteriosi coniugi che hanno acquistato la proprietà di recente, bloccati e senza via di fuga. Uno ad uno cominciano a morire in misteriose circostanze. Chi sarà il colpevole? Una trama semplice che non fa che instillare dubbi in chi guarda (e non ha letto il libro) fino alla fine, perché è impossibile dedurre chi è la mente che ha potuto architettare tutto questo.
Consigliato: sì, se non annoiano i gialli.
Ops, anche su The Crown c'è già qualcosa qui. La storia di come Elisabetta II da moglie e madre si è ritrovata all'improvviso ad essere la regina di Inghilterra, in un dopoguerra ancora in ripresa. Scritta davvero bene e interpretata in altrettanto modo, la serie procede molto tranquillamente, senza chissà quali colpi di scena. Questo non significa che sia lenta e noiosa, semplicemente che ad ogni cosa e ad ogni personaggio viene dedicato il giusto tempo che merita. In fondo è inutile inscenare chissà quali twist in una storia che già tutti, chi più di meno, conosciamo.
Consigliato: assolutamente sì, e non dimentichiamoci che Victoria è la sua trisnonna!
Quando si parla di storia lunghe e complesse la mia mente ha purtroppo la strana tendenza a dimenticare nomi, luoghi e accadimenti (sarà per questo che amo il binge watching?). Per questo motivo, in attesa della messa in onda della terza stagione, mi sono dedicata ad un bel rewatch di Gomorra, che quanto a intreccio, nomi e numero di personaggi direi che non scherza affatto. Non so perché, ma ho provato più emozioni ora che durante la prima visione. Mi sono immedesimata meglio nei personaggi, sono riuscita a comprendere più cose e più motivazioni. I personaggi di Gomorra non sono nati cattivi, è l'ambiente in cui vivono che li porta a creare un circolo vizioso di morte e delinquenza. Questa è una cosa che dovrebbe essere sempre tenuta a mente: il contesto in cui si vive influenza fortemente il proprio carattere, il proprio modo di essere e la propria vita. Se nasci figlio di un boss, probabilmente diventerai un boss anche tu, perché è così che vieni educato, e da questo che vieni circondato. Se sei amico del figlio del boss, cercherai di imitarlo sempre, e ancora di più di ingraziarlo. Pistole sempre alla mano.
Consigliato: ovviamente sì, ma bisogna essere coscienti che morte e tradimento sono all'ordine del giorno.
Introduco questa novità parlando di qualcosa di vecchio (in realtà non così tanto, dai), perché prima di procedere con serie nuove sento il bisogno di fare un bilancio, riportando un recap di quelle che principalmente hanno caratterizzato, più nel bene che nel male, il mio 2017. Sono ancora in tempo vero?
Novità
Big Little Lies
Solo sette episodi, da vedere uno dietro l'altro. HBO come sempre fa un ottimo lavoro, mettendo in scena una storia dove l'intrigo non è ben chiaro, non si sa bene dove si vuole andare a parare, ma nonostante questo si sente il bisogno di arrivare alla fine il prima possibile. Dobbiamo necessariamente scoprire chi viene ucciso e da chi, qual è il vero rapporto tra i personaggi, chi è cattivo e chi è buono, chi è il padre del piccolo Ziggy. Forse alcune delle risposte a queste domande diventano chiare allo spettatore troppo presto, ma nulla è mai certo fino alla fine e così l'incredulità tiene incollati allo schermo dal primo all'ultimo minuto. Ufficialmente rinnovato per una seconda stagione.
Consigliato: sì, in particolare agli appassionati del genere thriller.
13 Reasons Why
Serie molto discussa per il delicato tema che affronta, è stata divorata da tutti in poco tempo, generando non poche controversie. Avevo già espresso la mia idea sui contenuti qui. Nel complesso non mi sono trovata pienamente d'accordo con chi ha affermato di aver visto la serie migliore degli ultimi anni, descrivendola come una serie che insegna molto sul bullismo e sulle sue conseguenze. Questa serie NON parla di bullismo, non solo almeno. Tredici parla di bullismo ma anche di violenza, di adolescenza, di omertà. Tutta una serie di cose che colpiscono a tal punto la protagonista da portarla a un gesto estremo, che io però riesco a giustificare solo in parte. Mi è piaciuto lo stile della narrazione, i tredici episodi corrispondenti alle tredici cassette registrate da Hannah, ma non mi è piaciuto come la storia a un certo punto cambia, prende una direzione totalmente inaspettata. Mi sono sentita tradita, non capivo più di cosa si stesse effettivamente parlando. Nonostante questo è una serie che porta a fare molte riflessioni sul nostro comportamento e su come questo influisce sulla vita e sulla mente degli altri, cosa che non dovremmo mai dimenticare.
Consigliato: nì, i più sensibili potrebbero impressionarsi.
A Series Of Unfortunate Events
Tanto amore per la saga letteraria nata dalla mente di Lemony Snicket (pseudonimo di Daniel Handler), da cui sono stati ispirati prima un film e poi la serie televisiva. Prima serie dell'anno, la prima stagione è costituita da 8 episodi che coprono i primi quattro libri della saga che vede i fratelli Baudelaire in fuga dal crudele Conte Olaf (interpretato dal meraviglioso Neal Patrick Harris), che vuole il loro denaro e che nasconde oscuri segreti. Devo dire che mi è piaciuta molto, la storia narrata nei libri è abbastanza rispettata e sono stati messi in scena molti più dettagli rispetto al film del 2004, che non fece molto scalpore tra chi non conosceva già la storia originale. L'inaspettato si trova nella colonna sonora, che comprende una serie di canzoni ispirate alle diverse situazioni in cui si trovano i ragazzi e che mettono allegria senza però annoiare (e il rischio c'era). Approvato. Ufficialmente rinnovata per una seconda stagione che sarà trasmessa a partire dal 30 Marzo.
Consigliata: sì, sia per i fan della saga che per i neofiti.
Nuova stagione
Stranger Things
Stranger Things è la serie fenomeno degli ultimi anni, a ben dire aggiungerei, di cui avevo già discusso qui dopo aver visto la prima stagione. La semplicità e amabilità dei personaggi e la complessità e familiarità della storia hanno fatto innamorare gli spettatori di questa serie, soprattutto i più nostalgici. Gli anni '80 cercano di uscire fuori da ogni fotogramma, facendoti provare il desiderio di vivere in un periodo in cui per divertirsi bastava e poco e la fantasia sfrecciava nella mente dei ragazzi. Chi si avvicina a Stringer Things senza conoscerne la trama, resta stupito quando capisce che il mostro che si trova davanti non è l'alieno ET ma ben altro, qualcosa di molto più pericoloso e difficile da accettare. Il mio preferito: Dustin <3. Finale della seconda stagione: tante lacrime, non so cosa fare della mia vita in attesa del seguito.
Consigliato: assolutamente sì, senza se e senza ma.
Victoria
Mi sono sempre piaciute le rappresentazioni in costume, sin da quando ero bambina. Per non parlare poi di quando si tratta della messa in scena di personaggi con vestiti dalle gonne larghe, in questo caso è solo tanto amore. Ma Victoria va oltre l'immagine e l'aspetto, descrivendo una delle figure femminili più imponenti della storia. Nella prima stagione vediamo una Victoria appena diciottenne che prende subito le redini della sua importante posizione, non lasciandosi intimorire da chi vorrebbe comandare al suo posto o da chi non la ritiene adatta al suo ruolo. Nella seconda stagione si vede invece una Victoria che si divide tra i suoi ruoli di regina, moglie e madre, lottando per non deludere né il popolo né il marito né i figli, ma presenziando sempre sulla scena con il suo carattere forte e unico. Victoria è una serie con una sceneggiatura ben scritta, che riesce a caratterizzare a dovere ogni personaggio così da capire subito la sua collocazione all'interno della storia. In attesa della terza stagione.
Consigliato: sì a chi piace il genere 'woman power', assolutamente sì a chi come me non può fare a meno di chiedersi se i fatti storici narrati siano veritieri o meno.
Recuperoni
And Then There Were None
Altra serie di cui avevo già parlato qui, con molto piacere. Una delle più famose storie create dalla mente di Agatha Christie rappresentata in tre episodi. Dieci persone tra loro sconosciute si ritrovano in una casa su un'isola misteriosa, invitati dai misteriosi coniugi che hanno acquistato la proprietà di recente, bloccati e senza via di fuga. Uno ad uno cominciano a morire in misteriose circostanze. Chi sarà il colpevole? Una trama semplice che non fa che instillare dubbi in chi guarda (e non ha letto il libro) fino alla fine, perché è impossibile dedurre chi è la mente che ha potuto architettare tutto questo.
Consigliato: sì, se non annoiano i gialli.
The Crown
Ops, anche su The Crown c'è già qualcosa qui. La storia di come Elisabetta II da moglie e madre si è ritrovata all'improvviso ad essere la regina di Inghilterra, in un dopoguerra ancora in ripresa. Scritta davvero bene e interpretata in altrettanto modo, la serie procede molto tranquillamente, senza chissà quali colpi di scena. Questo non significa che sia lenta e noiosa, semplicemente che ad ogni cosa e ad ogni personaggio viene dedicato il giusto tempo che merita. In fondo è inutile inscenare chissà quali twist in una storia che già tutti, chi più di meno, conosciamo.
Consigliato: assolutamente sì, e non dimentichiamoci che Victoria è la sua trisnonna!
Sense8
Stupidamente ho aspettato davvero troppo per iniziare a vedere Sense8, mi sembrava una serie di quelle belle pesanti. Effettivamente i primi minuti del primo episodio sembravano proprio confermare questo mio pensiero, quando poi all'improvviso.... BOOM! L'esplosione di sentimenti che lega gli otto protagonisti sparsi in otto diverse parti del mondo, ma capaci di comunicare, coinvolge anche te, umile spettatore davanti a un piccolo schermo. Queste persone diventano una sola, e col tempo imparano a conoscersi, ad aiutarsi, ad amarsi, non possono più vivere gli uni senza gli altri. Viene da pensare: forse il mondo sarebbe un po' migliore se potessimo sapere cosa provano gli altri? Non potremo mai saperlo purtroppo, ma Sense8 forse ci può dare un'ombra di risposta. Con il dispiacere di praticamente tutti i fan, la serie è stata cancellata a causa dell'eccessivo budget richiesto per cast e per location, ma fortunatamente ci sarà donato un episodio conclusivo che ci consentirà di conoscere il destino dei personaggi che abbiamo imparato ad amare in questi due anni (nel mio caso 10 giorni).
Consigliato: assolutamente sì, i momenti di 'incontro' tra i sense8 vi faranno innamorare.
Bates Motel
Bates Motel crea dipendenza. Il dubbio su chi ha fatto cosa, e se quella cosa sia realmente successa, viene insinuato all'inizio della serie e resterà fino alla fine. La storia di Norma e Norman Bates, personaggi ispirati a madre e figlio protagonisti del film Psycho, viene messa in scena con una semplicità disarmante dato l'intreccio che è stato per loro ideato. Norma è una madre giovane, dal carattere molto forte e preponderante ed eccessivamente apprensiva con il figlio. Norman è all'apparenza un ragazzo timido e gentile, perennemente dedito alla madre e molto geloso nei suoi confronti, ma si scopre ben presto che dentro di lui si annida un animo pericoloso e alla base di tutto sembra esserci proprio il rapporto con Norma. Di più ovviamente non si può dire, anche se mi piacerebbe davvero tanto che non ho ancora trovato nessuno con cui discutere dell'evolversi di questa storia. Cinque stagione davvero cariche, l'ho divorato in meno di un mese.
Consigliato: assolutamente sì, l'interpretazione dei due protagonisti rende il tutto davvero realistico e meravigliosamente convincente.
Rewatch
Buffy L'ammazzavampiri
Tutti conosciamo Buffy, biondina dal cuore tenero di giorno e ammazzavampiri (e non dimentichiamo i demoni) durante la notte. Buffy è una di quelle serie che noi nostalgici non possiamo fare a meno di rivedere ogni tanto, quelle che quando la passano nuovamente in televisione è impossibile cambiare canale. Ormai bisogna guardare, magari si ricorda tutto di quell'episodio, o magari solo una parte, ma bisogna guardarlo. Una serie che non parla solo di mostri e uccisioni, ma che prima di tutto insegna a rispettare le diversità, ad accettare gli altri così come sono e a non vivere di pregiudizi. Personaggi dapprima odiati possono col tempo trasformarsi in eroi, tutto può succedere a Sunnydale, la piccola cittadina che nasconde sotto di sé l'entrata per l'Inferno.
Consigliato: ma che ve lo dico a fare?
Gomorra
Quando si parla di storia lunghe e complesse la mia mente ha purtroppo la strana tendenza a dimenticare nomi, luoghi e accadimenti (sarà per questo che amo il binge watching?). Per questo motivo, in attesa della messa in onda della terza stagione, mi sono dedicata ad un bel rewatch di Gomorra, che quanto a intreccio, nomi e numero di personaggi direi che non scherza affatto. Non so perché, ma ho provato più emozioni ora che durante la prima visione. Mi sono immedesimata meglio nei personaggi, sono riuscita a comprendere più cose e più motivazioni. I personaggi di Gomorra non sono nati cattivi, è l'ambiente in cui vivono che li porta a creare un circolo vizioso di morte e delinquenza. Questa è una cosa che dovrebbe essere sempre tenuta a mente: il contesto in cui si vive influenza fortemente il proprio carattere, il proprio modo di essere e la propria vita. Se nasci figlio di un boss, probabilmente diventerai un boss anche tu, perché è così che vieni educato, e da questo che vieni circondato. Se sei amico del figlio del boss, cercherai di imitarlo sempre, e ancora di più di ingraziarlo. Pistole sempre alla mano.
Consigliato: ovviamente sì, ma bisogna essere coscienti che morte e tradimento sono all'ordine del giorno.
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