Passa ai contenuti principali

Black Mirror - Stagione 1

Le reazioni alla terza stagione di Black Mirror, resa disponibile alla visione questo novembre, hanno spopolato sui social per giorni. Non conoscevo la serie, e dai post visti sul web non riuscivo a capire granché a riguardo. Qualcuno diceva essere stupenda, qualcun altro si diceva carico d'ansia. Stavo quasi per convincermi che fosse una serie horror. Dato che anche io come molti sono succube delle mode del momento, ho deciso di adeguarmi e di iniziare a vedere la prima stagione.



La sequenza di visione non avrebbe in realtà importanza essendo Black Mirror è una serie antologica, in cui ogni episodio è sconnesso dall'altro, ma a me piace fare le cose in ordine. Serie televisiva britannica ideata e prodotta da Charlie Brooker a partire dal 2011, muove grandi critiche alla sempre più spinta invasione della tecnologia nelle nostre vite, sotto ogni forma. Il "black mirror" a cui fa riferimento il titolo è proprio lo schermo spento (e quindi nero) dei dispositivi che ogni giorno ci circondano: il cellulare spento la mattina, la televisione spenta in salotto, il computer in standby. La prima e ultima cosa che vediamo.



Mentre la prima e la seconda stagione sono costituite ciascuna da tre episodi (più uno speciale natalizio di durata maggiore), la terza stagione vede invece la formazione di ben sei episodi, e altrettanti ne arriveranno nel 2017.

Facciamo qualche considerazione sugli episodi della prima stagione.

1) The National Anthem - Messaggio al Primo Ministro



L'episodio pilota è un thriller politico ambientato ai giorni nostri, in cui l'ipotetico primo ministro del Regno Unito Michael Callow subisce un anomalo ricatto per la liberazione della principessa Susannah, amato membro della famiglia reale. La richiesta è questa: alle 16 in punto del giorno seguente Callow dovrà avere un rapporto sessuale con un maiale in diretta nazionale, solo in seguito sarà liberata la principessa. Interessante è il mezzo che utilizza il rapitore per diffondere il suo messaggio. Il video in cui viene mostrata la principessa Susannah legata a una sedia e in lacrime non viene spedito privatamente al primo ministro, ma viene reso pubblico in rete così che tutti possano venire a conoscenza della situazione in cui viene messo l'uomo. 


Già nei primi cinque minuti sono tante le riflessioni che si possono fare. La scelta del rapitore di diffondere il video pubblicamente rende evidente la sua volontà di influenzare il pensiero di tutta la popolazione tramite le immagini della sofferente principessa, di convincerli a odiare il primo ministro nel caso in cui non accettasse la richiesta e di creare un caso mediatico di proporzione enorme. Il video viene eliminato, ma ormai è troppo tardi e le copie hanno già iniziato a circolare. La diffusione della notizia è immediata e tutti restano immobilizzati davanti gli schermi per essere sicuri di conoscere ogni sviluppo della vicenda. La città si ferma. 



La scelta del rapitore del mezzo "video" riporta subito al concetto di finzione, che regna in tutto l'episodio. Immediatamente viene verificato che il videomessaggio è vero, ma è vero anche ogni contenuto riportato? Bisogna affidarsi ad altri fattori per capirlo, e prendere delle decisioni. Anche i "buoni" tentano di mettere su una finzione, tentando di mettere in scena il rapporto sessuale chiamando un attore e un esperto di effetti speciali. Tutti sono incollati allo schermo, quasi speranzosi di assistere alla rovina della vita di un uomo, che per quanto potrà riprendersi fisicamente difficilmente potrà farlo emotivamente. Un uomo con moglie e figli che si ritrova a scegliere tra l'amore per la sua famiglia e la vita di una persona importante e amata come la principessa. Alla fine sarà palese come il rapitore abbia giocato con ciò che le persone volevano vedere, stupendo tutti con la sua capacità di manipolazione.

2) 15 Millions of Merits - 15 milioni di celebrità


Il secondo episodio lascia l'amaro in bocca, sembra dare un piccolo barlume di speranza per poi invece far accrescere la sfiducia nell'umanità. In una versione distopica della realtà futura l'umanità, o almeno una parte fortunata di essa, si ritrova costretta a pedalare tutto il giorno per accumulare dei crediti detti "meriti".


Tutti vivono in una sorta di fabbrica in cui ogni camera da letto è interamente tappezzata da schermi. L'isolamento è parte integrante della vita di tutti, perennemente circondati da questi schermi e costretti a guardare ciò che gli viene imposto. La vita come noi la conosciamo, in cui si corre o si va in giro a fare acquisti, è vissuta dai loro avatar, rappresentazioni virtuali di ogni persona per la quale diventa sensato spendere quasi tutti i meriti in nuovi outfit o attività. 


Questo non secondo il protagonista, Bing Madsen, che non sente come gli altri questo bisogno di vivere per il suo avatar. What is the point? è la domanda che si pone e che pone ad Abi, giovane ragazza di cui si innamora e per cui paga l'accesso al talent show di successo che viene perennemente trasmesso su tutti gli schermi, "Hot Shot". La partecipazione della ragazza al talent non farà altro che incrementare il senso di disagio di Bing e il suo senso di sfiducia nei confronti dell'umanità.


Quella che vediamo in questo episodio è una gigantesca critica nei confronti del nostro bisogno di essere continuamente intrattenuti, che sia ascoltando musica o giocare a un videogioco o guardare un qualsiasi prodotto in tv. La pubblicità invade ogni momento della vita quotidiana delle persone, costrette a guardarla a meno di poter utilizzare un certo numero di meriti per poter andare avanti. Bing è disturbato in particolare dalla continua messa in onda di "Wraith Babies", trasmissione pornografica che lucra più di tutte le altre. Le persone comunicano solo con lo schermo, la comunicazione al di fuori dell'orario di "lavoro" è indiretta, avviene tramite gli avatar. Le immagini invadono continuamente l'intimità di chi vuole solo stare a letto a riposare, non si può evitarlo. Bing prova a ribellarsi, ci prova con tutte le sue forze, ma il potere mediatico di chi osserva le sue reazioni fa scattare qualcosa nella sua mente, così com'era scattato nella mente di Abi.


3) The Entire History of You - Ricordi pericolosi


Devo ammettere che il terzo episodio è quello che mi ha lasciata più turbata. Credo che i più si siano immedesimati nel ruolo del protagonista Liam, che a causa di un dubbio non fa che rivedere in loop i suoi ricordi. Sì, rivede i suoi ricordi. In questa realtà infatti la maggior parte delle persone si ritrova con una sorta di macchina detta "Granello" impiantata dietro l'orecchio, che con l'aiuto di un piccolissimo telecomando permette di riavvolgere i propri ricordi e vederli tramite i propri occhi o proiettandoli su una parete.


Può sembrare una cosa utile, e bella per certi aspetti, ma dopo aver visto l'episodio strutturato in maniera così intensa mi viene da pensare che sia quasi raccapricciante. Certo, tutti almeno una volta nella vita abbiamo desiderato di tornare indietro nel tempo per assistere ai nostri ricordi più felici, o per analizzare meglio una situazione, o per ricordare qualcosa che proprio ci sfugge di mente. Non nego che possa essere utile, ma in una realtà come questa si rischia di essere assillati dal passato e di diventare ossessionati dal più piccolo particolare. Proprio quello che succede a Liam che, sospettando un tradimento della moglie, guarda a ripetizione il Replay dei suoi ricordi. Inoltre nessuno è al sicuro, tutti possono vedere ciò che si conserva nella mente degli altri almeno che questi non cancellino dal Granello i propri ricordi, affidandoli all'effimera memoria organica. La possibilità di rivedere sempre le immagini conservate in questa memoria meccanica, che permette non solo di guardare e ascoltare ma anche di zoomare o leggere il labiale, distrae dall'intimità quotidiana e dalla situazione che si sta vivendo. In ogni momento si ha la possibilità di estraniarsi e di rivivere i propri ricordi. I protagonisti arrivano addirittura ad avere un rapporto sessuale non vivendolo fisicamente, ma guardando il Replay di un rapporto particolarmente passionale avuto nel passato. 


Una vita caratterizzata dall'ossessione per il passato, dal poter monitorare qualsiasi cosa ma allo stesso tempo non poterla controllare perché ormai è passata e non si può più cambiare.


Tutto questo è la prima stagione di Black Mirror, una serie che ci sputa in faccia la nostra dipendenza dalla tecnologia e la nostra assuefazione dai media. Difficile fare a meno di chiedersi: "Come avrei reagito io?".

Lo sviluppo della tecnologia avanza, questa è sempre più invasiva e sempre più parte integrante delle nostre vite, non possiamo più farne a meno. Lo vediamo nel primo episodio dove la popolazione britannica resta incollata allo schermo per vedere l'umiliazione di un uomo la cui unica colpa è essere capo del governo; lo vediamo nel secondo episodio dove le persone non riescono a fare a meno dell'intrattenimento televisivo e fanno vivere gli avatar virtuali al loro posto; lo vediamo nel terzo episodio dove la tecnologia si trova addirittura all'interno della nostra mente, monitorandola e offuscandola.
SalvaSalvaSalvaSalva
SalvaSalva

Commenti

Post popolari in questo blog

Un'emozione chiamata Oceania

Una sola parola: emozione . Non saprei dire perché. Forse per il mio amore per il sole e per il mare, o forse per il mio eterno desidero di avere i capelli come quelli di Vaiana. Non lo so. Fatto sta che dopo soli cinque minuti di  "Oceania" , film Disney distribuito per questo Natale, il mio cuore batteva e avevo un nodo in gola. L'età mi sta rendendo sempre più frignona, mi sono trovata a commuovermi  per la prima volta guardando Dumbo alla veneranda età di 25 anni.  Ormai non riesco ad andare spesso al cinema, e quando ci vado devo essere convinta del film che devo vedere. Questa volta ero convinta ma non mi ero posta troppe aspettative, e mi sbagliavo. Oceania racconta la storia di Vaiana (il cui nome originale è Moana ), destinata a prendere il posto del padre come capo della bella isola in cui vive. Vaiana è amata dal suo popolo, e lei lo ama a sua volta. L'isola in cui vivono in maniera semplice è prospera, tutti sono felici e hanno un proprio ru...

Sapete tutto su 'Mamma Mia!'? Qualche curiosità in occasione dell'uscita al cinema del sequel

C'è poco da dire, 'Mamma Mia!' è uno dei musical più amati dalle persone di tutto il mondo, sia nella sua versione teatrale che in quella cinematografica. Ho ascoltato le canzoni innumerevoli volte, ma nonostante questo resto tutt'oggi stupita dalla genialità che ha permesso di creare una storia bella, divertente e coinvolgente come questa a partire da un raccolta di singole canzoni degli ABBA , ciascuna nata in un momento e con un significato diversi. In occasione dell'uscita nelle sale del sequel 'Mamma Mia! Ci risiamo' , voglio raccontarvi qualche curiosità inerente le riprese del primo film (diffuso al pubblico nel 2008).